Lo sviluppo del bambino non è lineare, ma è determinato da periodi critici, in cui il sistema nervoso subisce una disorganizzazione, in funzione di una nuova acquisizione e poi si riorganizza.
Per esempio tra il 3-4 mese di vita, si identifica un periodo critico caratterizzato da un notevole sviluppo della funzione visiva, il bambino appare più interessato agli stimoli esterni e più interessato a interagire con l’adulto.
Queste nuove competenze che si sviluppano, creano una disorganizzazione a livello del sistema nervoso, che si può manifestare con maggiore irritabilità, maggiore difficoltà ad addormentarsi e minor interesse per l’alimentazione. Spesso il genitore si chiede che cosa abbia il bimbo o che cosa di sbagliato abbia commesso per ottenere un comportamento simile del piccolo, quando in realtà è un momento critico passeggero, legato allo sviluppo di nuove connessioni neurali che creano una disorganizzazione di quelle preesistenti e terminerà con nuova organizzazione del sistema nervoso.
Quindi potremmo dire in generale che ad ogni importante acquisizione, si verifica in realtà una “regressione”, per poi riottenere un successivo equilibrio.